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Carpooling, nuova frontiera del trasporto. Anche per i tir

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Via libera al carpooling per i cargo. Le aziende potranno condividere i propri autocarri, ne beneficia l’ambiente e il portafoglio. E di questi tempi non è poco

Il carpooling sembra essere una buona soluzione per gestire il traffico e raggiungere l’obiettivo di sostenibilità ambientale. Cos’è il carpooling? È la condivisone del proprio mezzo di trasporto. Ci spieghiamo meglio, facendo un esempio. La moda del carpooling, in Italia, è scoppiata qualche mese fa, durante il Motor Show. Chi partiva da lontano per raggiungere Bologna poteva scegliere di condividere il viaggio con altre persone che sarebbero andate al Motor show. Un modo per ridurre i costi del trasporto e inquinare meno.

La moda sembra funzionare, soprattutto per i cargo. In queste ore, infatti, è stato approvata la possibilità alle aziende di condividere i propri autocarri, caricandoli fino al raggiungimento della loro capacità massima sia in termini di peso, sia in termini di volume. Cosa si guadagna? Meno mezzi di trasporto sulle autostrade, meno CO2 emessa nell’ambiente. Le aziende potranno dividere le spese di benzina e quelle di pedaggio autostradale. La soluzione sembra buona.

Il progetto nasce dall’iniziativa di innovazione europea denominata ”Collaboration Concepts for Co-Modality (CO3)” e vede la collaborazione tra Jsp e Hammerwerk con il supporto di Tri-Vizor. Il primo esperimento è riuscito. Il 28 novembre scorso un autocarro con il vano di carico pieno di materiale Arpro e di dischi freni per auto ha consegnato entrambe le merci presso le differenti destinazioni tedesche designanti, con un viaggio unico.

(GC) 

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