La pista ciclabile di Napoli fa discutere

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La pista ciclabile di Napoli fa discutere per costi e utilita’, ma anche per il modo in cui è stata realizzata. Guarda il video girato a Napoli sulle difficolta’ di chi va in bici sulla pista ciclabile

La pista ciclabile di Napoli fa discutere per numeri e obiettivi mancati. A denunciare la situazione della città partenopea sono i ‘Giovani in corsa’, gruppo impegnato in politica, che questa mattina ha presentato un video e un dossier sulla pista, dedicato a Luigi De Magistris, attuale sindaco di Napoli e forte sostenitore della ciclabile.

La pista ciclabile fa discutere, in primis, per il modo in cui è stata realizzata. Una pista ciclabile (o percorso ciclabile o ciclopista) è, secondo la definizione del Codice della Strada (articolo 3, punto 39): “parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi”. Quindi un percorso protetto, ma ‘Larga parte del percorso realizzato a Napoli non risponde a questi criteri; allucinanti sono gli incomprensibili segnali realizzati sull’asfalto che, a distanza di pochi giorni, sono già quasi invisibili.’, si legge sul dossier di denuncia.

E ancora. Si sa che la costruzione di una pista ciclabile ha come obiettivo quello di favorire un elevato grado di mobilità ciclistica e pedonale, alternativa ai motori. Prima della  realizzazione è necessario, valutare la redditività dell’investimento con riferimento all’utenza reale e potenziale ed in relazione all’obiettivo di ridurre il rischio d’incidentalità ed i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico’. La pista ciclabile di Napoli è veramente utile? Secondo ‘Giovani in corsa’ no: ‘Se consideriamo la redditività dell’investimento parametrandola all’utenza effettiva ed alla reale percorribilità e sicurezza del tracciato, ci rendiamo conto che questa pista ciclabile è un investimento che non giustifica una spesa ingente di denaro pubblico’, scrivono nel dossier. La pista ciclabile di Napoli è costata € 1.105.408,00. Nel bilancio del Comune tale impegno trova copertura per il 50 % sul capitolo 233906 bil. 2010, finanziamento regionale denominato ‘mobilità ciclistica’ di cui al decreto regionale n. 52/2010 e per il 50 % sul finanziamento comunale fondi misure compensative ‘Tirreno Power’ RP 2006 cap. 22728.

 

‘Questa pista ciclabile è l’ennesimo bluff di De Magistris. Sono stati spesi 1.100.000 euro per un percorso che non rispetta la norma prevista, non è sicuro e crea ulteriore intralcio al traffico veicolare e pedonale. Anziché spendere in questo modo una cifra ingente di soldi pubblici, specie in un momento di massima sofferenza delle casse comunali, sarebbe stato meglio realizzare prima una porzione limitata ma pienamente funzionale di pista ciclabile e poi, in un secondo momento completarla progressivamente’, ha dichiarato Tiberio Brunetti, presidente uscente del think tank under 35, Giovani in Corsa, durante la conferenza stampa di presentazione.  

La pista ciclabile e il modo di realizzazione non piacciono nemmeno Giovanni Tagliaferri, da oggi nuovo presidente di Giovani in Corsa, che ha dichiarato ‘Nei giorni scorsi ci siamo messi in sella alle nostre bici e con una telecamerina abbiamo ripreso il percorso. Un’esperienza sconfortante: interruzioni continue, tracciato non riconoscibile, spesso occupato da autoveicoli, promiscuità tra il passaggio ciclistico e quello pedonale, insomma un obbrobrio. Escludendo il tratto del lungomare, sfido chiunque a mandare in tranquillità i propri figli sulla ciclabile’. 

(gc)

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