Veneto, festa per il centenario del rimboschimento della foresta che non esisteva

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Alla fine dell’800 l’esondazione di un torrente cancella dal paesaggio della provincia veronese un’intera foresta. Della quale però resta la memoria. Nel 1911 la decisione di farla risorgere, la foresta di Giazza oggi compie i suoi 100 anni

A Giazza, in provincia di Verona in questi giorni si celebrano i cento anni della foresta inventata dal nulla. Bisogna partire dalla fine dell’800, datazione nella quale si verifica la esondazione del torrente Progno che provoca molte vittime, precedente a questo fatto ci fu il verificarsi della scomparsa della foresta circostante: il legno degli alberi era usato come legna da ardere e la terra come pascolo per gli animali. Nel lontano 1911, ci fu l’ inaugurazione delle operazioni di rimboscamento, e durante l’arco di dieci anni, le operazioni di recupero furono coordinate dall’allora capo delle Guardia Forestale, Angelo Borghetti, con la cosiddetta tecnica delle palificate e della gabbia viva, ovverosia una particolare disposizione a macro gradoni, dei sistemi di semina degli alberi che hanno consentito il processo di ripopolazione biologica. La Foresta di Giazza attualmente ricopre una superficie di circa 1904 ettari, comprendendo una vegetazione di alberi originariamente estinti, e di una fauna molto variegata. Un piccolo miracolo che ci fa ricordare quel famso detto: ’fa più notizia un albero che cade che un’intera foresta che cresce’. In questo caso non è assolutamente così. (Antonio Di Mare)

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