Scopriamo la formazione in cammino, alla maniera dei primi filosofi greci

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Per formare cuore e mente serve scendere in strada: l’uomo è progettato per muoversi

Quando pensiamo alla parola formazione, spesso ci vengono in mente aule, banchi, lavagne, proiettori e sedie. Da qualche anno, a qualcuno, vengono in mente immagini di attività all’aperto come il rafting, la barca a vela… etc…

Per questo la formazione si divide, solitamente, in indoor e outdoor.
Ma non basta, perché c’è una terza via, antica quanto le origini stesse della formazione: la formazione on the road, in strada.
Già Aristotele, e i primi filosofi greci, tenevano le loro lezioni in strada, e alcuni in cammino, passeggiando nella quotidianità di tutti i giorni.
Noi di FYM da 5 anni abbiamo iniziato ad erogare corsi di formazione interamente on the road, e per questo motivo siamo diventati partner della Business School del Sole 24 ore.
Quando ci dicono che siamo innovativi, noi rispondiamo apertamente che abbiamo copiato, ma anziché copiare la formazione americana anni ‘90, abbiamo copiato la formazione classica dei greci di 2.300 anni fa.

Ma perché la formazione in cammino risulta così efficace ed efficente?
Per prima cosa ce lo suggeriscono le basi della biomeccanica: l’uomo non è progettato per stare seduto otto ore. Quanti di noi a star seduti per ore in aula si stancano anche col migliore dei formatori e col contenuto più coinvolgente e accattivante? L’uomo è progettato per muoversi, e il movimento con minor controindicazioni è proprio il camminare.

E poi la neurologia indica il cammino come una delle attività che attiva più aree cerebrali deputate all’apprendimento.

E poi c’è la nostra esperienza: abbiamo sperimentato l’efficacia della formazione in strada, che permette di confrontarsi non solo con chi fa parte del corso/percorso, ma anche con le persone esterne che si incontrano strada facendo. Il gruppo non risulta così chiuso, ma aperto, flessibile, situazionale.
La posizione laterale facilita i momenti di condivisione e riduce la conflittualità alimentata dalla posizione di confronto ventrale (faccia a faccia). Il movimento permette di scoprire sé, i propri limiti e superarli.

E poi, a differenza di molta formazione che si concentra sul peak state, sullo stato di alto picco emotivo, la formazione in cammino lavora sulla costanza, la persistenza e la determinazione nel tempo: in pratica si lavora sulla motivazione nel lungo periodo. Non tutto è affrontabile in peak state, e per questo è importante lavorare anche sulla costanza nel medio e lungo periodo. Il cammino permette di lavorare sulla motivazione silenziosa che ci permette di mantenere uno sforzo con costanza e impegno, verso noi stessi e gli altri.

Ovviamente in cammino non si possono sviluppare tematiche tecniche, ma si presta benissimo per la formazione sulle competenze manageriali e trasversali, ed in particolare:

  • team building
  • team working
  • leadership personale
  • resilienza
  • atteggiamento mentale vincente
  • equilibrio emotivo
  • intelligenza relazionale
  • uso della propria fisiologia

Per saperne di più

Buon cammino!

Piercarlo Romeo

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