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Già 143 pazienti ibernati. Ecco dove si può

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Il caso della 14enne inglese morta di cancro e poi ibernata ripunta i riflettori su questa tecnica

È possibile conservare il corpo dopo il decesso in attesa di un futuro nel quale delle nuove cure possano ridare la vita? Il alcuni centri specializzati si pratica la crioconservazione dei corpi. I cadaveri vengono ibernati e conservati così in attesa di fuuri sviluppi della scienza.

Il centro specializzato Alcor in Arizona (Usa), è il più attivo nel mondo: a ottobre 2016 vantava 1.583 ‘soci; 1.104 hanno completato le pratiche per predisporre la loro ibernazione, non appena cesseranno di vivere.

Le richieste sono in aumento: l’azienda, come riporta l’Adnkronos, precisa di aver registrato le ultime 100 iscrizioni in un anno e 11 mesi, mentre i precedenti 100 membri avevano aderito nel corso di un periodo molto più lungo, pari a 5 anni.

Precisa il centro: “nessun essere umano adulto è stato mai fatto rivivere: i pazienti vengono trattati con l’aspettativa che la tecnologia del futuro, in particolare la nanotecnologia molecolare”, possa renderlo possibile, e non possono essere ibernate persone prima della loro morte.

Dopo il decesso, i medici specialisti della Alcor procedono con l’adeguata preparazione: il corpo e il cervello vengono sistemati in una cella portatile con ghiaccio secco appositamente preparato e mantenuto a -79° C. Poi, il trasporto in America e la conservazione a -196°C.

 

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Alcor, Ibernazione, morte

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