Natura e tradizione. L’antico rito dei presepi viventi

Condividi questo articolo:

Entrambi luoghi dai nomi inseparabili nei ricordi natalizi di ognuno di noi, ma se a Betlemme si realizzò il mistero della divina incarnazione del Salvatore del Mondo, a Greccio, grazie a San Francesco, ebbe inizio il tradizionale presepio che si costruisce in tutto il mondo cristiano per ricordare la nascita di Gesù Bambino.
Dalle tribune montate, come fosse un anfiteatro romano, che contengono oltre 3000 mila posti si assiste a una spettacolare scenografia realizzata in sei quadri viventi. Il magistrale gioco di luci, la devozione degli interpreti in costumi medievali, unitamente alla bellezza e alla natura del luogo, rendono questa manifestazione, oltre che unica, anche molto suggestiva. Il presepio di Greccio guida i visitatori attraverso un viaggio ideale nel tempo che va dall’arrivo di San Francesco sul Monte Lacerone (1209) all’ascensione alla grotta della Natività. Un intervallo di 14 anni, ricostruito nei suoi tratti essenziali dalla Pro-Loco e riproposto in tutta la sua particolarità il 24 dicembre alle ore 22.30 e il 26 dicembre, il 2 gennaio il 6 gennaio e l’8 gennaio alle 17.45. la rappresentazione dura circa un’ora.
Nell’attesa del suo inizio c’è una tensostruttura dove è possibile i tradizionali "mostaccioli" fatti con miele, noci e nocciole accompagnati dal vin brulé. Per chi ama il salato ci sono le "pizzole": pasta di pane fritta e cosparsa di sale, molto soffice e golosa. Al termine dello spettacolo si può visitare il Santuario di San Francesco al cui interno vi sono oltre 100 presepi in miniatura provenienti da tutto il mondo.
Ma Greccio è un’ottima meta anche per chi vuole fare un’escursione sportiva, non solo legata allo spirito natalizio. Questo paese, ai confini con l’Umbria e l’Abruzzo sorge sul fiume Velino e domina dall’alto la vasta e lussureggiante pianura reatina. E’ una stazione climatica, frequentato centro di villeggiatura che vanta una sorgente di acqua salutare "Fonte Lupetta", chiamata così per un affresco che rappresenta il miracolo di San Francesco mentre tende la mano ad un lupo. Le acque della fonte, sono inoltre adatte per le cure idroponiche.
Nelle vicinanze del centro storico è possibile visitare il Museo internazionale del Presepio di Greccio che rappresenta un patrimonio da valorizzare per le capacità attrattive della sua immagine e per il suo buono stato di conservazione.
Nelle locande del centro storico si mangiano le particolarità locali, tra queste vi è un piatto noto anche a San Francesco, che la leggenda racconta, ne fosse molto goloso. Si tratta del "Coppo", o meglio uno stufato di gamberi di fiume e noci.

Questo articolo è stato letto 4 volte.

Comments (6)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net