Lavoratore in malattia può uscire di casa? Facciamo chiarezza

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Il lavoratore malato può uscire di casa? E a che condizioni?

Se un lavoratore è a casa in malattia ha facoltà di uscire di casa? O rischia di incorrere in problemi dal punto di vista legale?

È un problema che molti si sono posti perché in teoria, per i “furbetti”, si potrebbe arrivare fino al licenziamento per giusta causa.

Secondo una recente sentenza della Cassazione, ripresa dal sito laleggepertutti.it, durante gli orari della cosiddetta ‘reperibilità’, il lavoratore deve rimanere a casa o presso il diverso indirizzo comunicato all’azienda con il certificato medico (salvo le esenzioni per le malattie gravi) per consentire la visita fiscale del medico fiscale inviato dall’Inps. Per i lavoratori del settore privato: dalle 10 alle 12.00 e dalle 17 alle 19, 7 giorni su 7 (inclusi domeniche e festivi). Per i dipendenti pubblici: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, 7 giorni su 7 (inclusi domeniche e festivi).

Se durante gli orari di reperibilità siamo costretti ad uscire per una grave ragione, dobbiamo comunicarlo prima e, in caso non ne avessimo il tempo, dobbiamo essere in grado di dimostrare il carattere di urgenza della situazione.

In caso di assenza ingiustificata si perde il trattamento di malattia, con modalità diverse a seconda che non ci si faccia trovare alla prima, alla seconda o alla terza visita. Il datore di lavoro può licenziare il dipendente, ma solo nei casi più gravi.

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lavoro, Legge, malattia

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