ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Pestaggi al carcere minorile Beccaria, pm: "Sistema di violenza consolidato"-Chiara Ferragni e pandoro Balocco, tribunale conferma pratica commerciale scorretta-Emergenza regionale, Picco (Asl To): "Fondamentali numero unico 112 e il 116-117"-Roberto Napoletano nuovo direttore de 'Il Mattino'-Israele-Gaza, fosse comuni a Khan Yunis: Onu chiede inchiesta indipendente-Confindustria-Deloitte, investimenti e convergenza politiche per accelerare transizione economie G7-Iran minaccia Israele: "Se ci attacca non ne rimarrà niente"-Medicina, Balagna (Siaarti): "Creare sinergia tra noi e medici territorio"-Celine Dion e la sua malattia rara: "Spero in una cura miracolosa"-Medicina, Bignami (Siaarti): "Per affrontare emergenze vera sfida lavoro di squadra"-Congresso anestesisti, Giarratano: "Da Siaarti formazione di qualità"-Cade nel vulcano per un selfie, turista 31enne muore in Indonesia-RinnovaMente Days, tre giorni di incontri su energie rinnovabili e transizione a Squillace-Buon compleanno Louis! Kate Middleton pubblica foto del principe che oggi compie 6 anni-Margherita Buy a 'Belve' svela i suoi aspetti nascosti tra 'canne' e sesso-'Salva la tua lingua locale', premiati studenti vincitori concorso Pro Loco e Ali-Scurati, Sangiuliano: "Deve poter esprimere liberamente il suo pensiero"-Planet Week, Italgas apre le porte della sua sede storica di Torino-Oklahoma City, cinque persone trovate morte in una casa: 2 sono bambini-Lega porta caso 'Agenda' in Aula: "Copasir faccia luce su sistema opaco"

Celle solari fatte di erbacce e rifiuti organici

Condividi questo articolo:

Un ricercatore del MIT ipotizza una produzione di energia solare a partire da una una miscela di erbe tagliate con sostanze chimiche a basso costo

 

Che cosa succederebbe se si scoprisse di poter generare elettricità a partire da materiali organici (come erba tagliata e rifiuti agricoli)? Questo è esattamente quello che si è chiesto Andreas Mershin, un ricercatore del MIT che ha ipotizzato la creazione di una cella solare totalmente producibile in casa e a basso costo grazie ad un amalgama di un mix di erbe con sostanze chimiche specifiche. Nel suo studio, lo scienziato ha spiegato che con questa miscela si creerebbe un materiale fotovoltaico e che poi con quest’ultimo si potrebbe verniciare il tetto per produrre energia elettrica.

Per ora, il sistema non è ancora stato ultimato, ma l’idea permette una previsione: una volta che l’efficienza di un impianto di questo tipo sarà migliorata, questa tecnologia solare potrà rendere disponibile energia a basso costo in luoghi rurali e nei paesi in via di sviluppo, dove le persone non hanno accesso all’energia a prezzi praticabili.

I sistemi biofotovoltaici – ovvero i dispositivi che generano energia sfruttando la fotosintesi – hanno moltissime possibilità di sviluppo, ma la maggior parte della tecnologia esistente è molto costosa e lontana dal raggiungere il mercato. In questo nuovo studio, Mershin e i suoi colleghi ricercatori hanno messo a punto un processo per estrarre la proteina che è al centro della fotosintesi e stabilizzarla in modo che essa continui a vivere ed operare in un pannello solare. Mershin e la sua squadra hanno sviluppato una nanostruttura intricata di biossido di titanio supportato da nanofili, che trasporta un flusso di corrente; per ora, il sistema è in grado di convertire solo lo 0,1% di energia solare in energia elettrica – comunque quattro ordini di grandezza in più rispetto ai sistemi biofotovoltaici precedenti – ma sarà necessario che la percentuale sia migliorata ulteriormente prima che la tecnologia possa essere utilizzata. Speriamo che si riesca a risolvere presto: in ogni caso, questa svolta ecologica ed economica ci fa ben sperare.

Questo articolo è stato letto 32 volte.

biofotovoltaico, energia, erba, solare

Comments (4)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net